Il Buon Samaritano dell’umanità

di Gabriella - 1 Aprile 2022

I venerdì di questo tempo di Quaresima ci siamo ritrovati insieme, in parrocchia, per partecipare alla Via Crucis. Ogni venerdì, abbiamo avuto la possibilità di meditare la Passione di Gesù, con differenti spunti di riflessione.

In particolare, un venerdì, percorrendo insieme a Gesù l’ultimo tratto di strada della sua passione, abbiamo rivisto in lui l’immagine del Buon Samaritano.

In questa immagine, tratteggiata nel vangelo di Luca (cfr. 10,25-37), possiamo intravedere, infatti, lo stesso Gesù, Maestro e Signore, che si è chinato su di noi, si è fatto nostro servo e così ci ha salvati.

È Gesù il Buon Samaritano dell’umanità, il modello da seguire. Egli si è fatto carico sulle sue spalle di tutti i dolori e le ferite dell’umanità.

Lui che, poco prima della condanna a morte, trova il tempo e la forza di lavare i piedi ai suoi discepoli, lui che si è preso cura di noi, fino a pagare di persona, ci ricorda che siamo veramente beati se sappiamo imitarlo con generosità.

In Lui, abbiamo visto un fratello. Infatti, al Buon Samaritano, lo stesso Papa Francesco ha dedicato il secondo capitolo della sua lettera enciclica Fratelli Tutti.

Ogni giorno, sottolinea Papa Francesco, ci troviamo davanti alla scelta di essere, anche noi, buoni samaritani oppure viandanti indifferenti che passano a distanza.

Con questa parabola, il Signore, ha voluto darci la risposta ad una domanda che spesso ci facciamo: “Chi è il mio prossimo?”.

Oggi, e sempre di più, lungo il nostro cammino, scrive Papa Francesco, incontreremo persone ferite. Ci chineremo per toccare e curare le loro ferite? Ci chineremo per caricarci sulle spalle gli uni gli altri? Questa è la sfida attuale, di cui non dobbiamo avere paura. (Fratelli Tutti, 70)

Farsi prossimo dell’altro.

Lungo tutto il percorso della Via Crucis, con l’aiuto delle riflessioni fatte per le singole stazioni, mi sono venute in mente tutte le volte in cui non sono riuscita immediatamente a riconoscere i bisogni delle persone incontrate sulla mia strada.

Non sempre scorgo qual è il loro bisogno, che può essere non solo materiale. Aiutare vuol dire poter dare una parola di conforto e di fiducia. Provare a camminare, anche per un piccolo tratto di strada, con chi è in difficoltà. Soprattutto saper fare silenzio, per ascoltare l’altro.

Ho sempre paura di non fermarmi e passare oltre, come hanno fatto, a differenza del Buon Samaritano, gli altri viandanti della parabola.

Ho cominciato questa Via Crucis timorosa ed emozionata ma, poco dopo, mi sono sentita come se fossi sola a pregare e ad interrogarmi. Ero serena in quanto, rivivendo il mistero della Passione e Morte di Gesù, mi sono sentita amata e custodita, sicura che questo amore mi aiuterà a donare.

Ci sono, semplicemente, due tipi di persone: quelle che si fanno carico del dolore e quelle che passano a distanza; quelle che si chinano riconoscendo l’uomo caduto e quelle che distolgono lo sguardo e affrettano il passo. E tu quale tipo sei?


Ti fermi a toccare e a curare le ferite degli altri?


Ti fai presente alla persona bisognosa di aiuto, senza guardare se fa parte della tua cerchia di appartenenza?

Il Buon Samaritano dell’umanità ultima modifica: 2022-04-01T00:24:16+02:00 da Gabriella

Testimonianze

  1. Loredana

    Sicuramente non mi considero un buon samaritano, mi ritengo più una brava persona, una buona figlia di Dio.
    Non riesco ad essere indifferente al dolore altrui, forse perché la vita è fatta di gioie e dolori, ti dà e ti toglie in un momento tutto quello che fino ad un minuto prima era la tua aria per vivere.
    Aiutare il prossimo nei momenti difficili è l’unica consolazione che veramente si può avere. In questi ultimi anni ne abbiamo avuto la prova, prima la Pandemia, la crisi economica, adesso la guerra…
    Dovremmo imparare tutti ad amarci come fratelli ed avere come esempio il nostro unico Salvatore Dio onnipotente.

  2. Concetta

    Bella domanda: “che tipo sei” io mi sono ritrovata spesso a prestare soccorso… una spalla per far piangere, ma dire buona Samaritana dovrebbero essere gli altri a dirlo.
    Anche perché mi chiedo sempre se soccorro per istinto oppure per alleviare chi soccorro, riconoscendo Cristo nel fratello

Renderò grazie al Signore con tutto il cuore,
annuncerò tutte le sue meraviglie

Se le riflessioni e gli interventi presenti in questo articolo suscitano in te il ricordo di un episodio della tua vita del quale rendere grazie al Signore per le meraviglie che ha operato, lascia qui il tuo racconto.

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