Nell’immaginario dei ragazzi la scuola è vista come qualcosa di noioso e inutile, che frequentano soltanto perché obbligati. È un vero peccato che, alla loro età, non si rendano conto di quanto sia importante imparare a leggere, a scrivere e a conoscere il mondo, perché più si impara e più si diventa persone libere.
Lo stesso avviene nei confronti della Chiesa e dei Comandamenti. C’è un modo molto sbagliato di pensare a queste due realtà: ci sembrano delle catene, che ci costringono a fare cose che non vorremmo fare, obbligandoci a dei comportamenti che non ci piacciono.
Quando Dio è intervenuto, attraverso Mosè, per consegnare la Legge agli Israeliti (cfr. Es 20,1-17), non lo ha fatto per opprimerli dentro degli obblighi e impedire loro di fare quello che volevano. L’intento era quello di permettere a quelle persone, ciascuna concentrata su sé stessa, di diventare un popolo vero.
Persone capaci di camminare insieme agli altri, nella consapevolezza che, per poter vivere ciascuno la propria libertà, era necessario rispettare la libertà degli altri.
I Comandamenti e la Chiesa non solo non ci mettono le catene, ma sono la scuola migliore per liberarci dalle catene e vivere da persone libere, nel cuore e nella mente, libere in tutto.
Sono una scuola dove impariamo a vivere una relazione nuova con il Signore, che passa inevitabilmente attraverso una relazione nuova con gli altri e di conseguenza attraverso una relazione nuova con noi stessi e con il Creato.
Per questo Gesù scacciò i mercanti dal Tempio (cfr. Gv 2,13-25): perché erano persone che non coltivavano una relazione buona con Dio e con gli altri, ma ciascuno era ripiegato su sé stesso.
Attraverso la Chiesa e i Comandamenti, il Signore vuole aiutarci ad allontanare, anche dal nostro cuore, quegli atteggiamenti egoistici in virtù dei quali, pur dicendoci cristiani, pensiamo solo a noi stessi, a scapito della libertà e del bene degli altri.
La Parola di Dio ci aiuti a guardare in modo nuovo alla Chiesa e ai Comandamenti: non più come pesanti fardelli da portare, ma come ali che ci rendono persone libere e felici, che stanno bene con sé stesse e con gli altri e sanno vivere in dialogo con Dio e in armonia con il Creato.