L’emergenza Coronavirus ci ha costretti tutti a casa, per molto tempo. La scuola si è svolta attraverso la didattica a distanza online e così anche la Parrocchia, con il suo catechismo, ha dovuto adattarsi alla situazione.
Sono la mamma di due ragazze adolescenti che, in questo periodo, ha avuto la fortuna di poter lavorare in smartworking. Riuscire tra mille difficoltà a gestire al meglio la situazione scuola/lavoro/famiglia è stato per me molto strano, perché non mi sono mai ritrovata in queste circostanze: ho dovuto imparare bene l’uso della tecnologia, programmi informatici, piattaforme online… un approccio, all’inizio piuttosto traumatico direi.
Poi da gennaio, sono partite anche le lezioni di catechismo tramite WhatsApp, per la mia seconda figlia, che a giugno farà la Prima Comunione. Le catechiste, ogni settimana, ci inviano una lettura del Vangelo, con brevi filmati animati, che spiegano quel testo.
Proprio questa settimana si è parlato del perdono. A tal proposito mi sono emozionata nell’ascoltare le risposte di mia figlia che, a soli 10 anni, ha espresso in pieno il senso del perdono: “Dobbiamo perdonare gli altri come ha fatto Dio con noi, solo così anche gli altri ci perdoneranno… quando perdono mi sento sollevata”.
Che belle parole! Quanto è difficile perdonare coloro che ci fanno del male, ma poi penso che è il Signore che ce lo chiede e ci aiuta a farlo nella preghiera, come ci ha perdonato Lui a noi!
Loredana S.
Grazie Loredana, per la tua testimonianza. Grazie perché, nonostante gli impegni di lavoro, sei riuscita ad accompagnare il cammino delle tue figlie e hai avuto orecchie per ascoltare le loro parole… e anche la loro testimonianza di fede.
Il tema del perdono ci tocca tutti da vicino perché, di fronte a coloro che ci fanno del male, la parola perdono non sempre sgorga spontanea dal cuore. È necessario, allora, lasciarsi plasmare dall’amore misericordioso del Signore, che ha perdonato perfino coloro che lo avevano condannato a morte.
Occorre, soprattutto, poter fare esperienza del perdono del Signore, che è sempre pronto ad accoglierci e a donarci la possibilità di un nuovo inizio.
Riconoscersi peccatori e incamminarsi verso il Signore, per ricevere il suo perdono, richiede tanta umiltà e tanto coraggio, ma soprattutto fiducia nel Signore, che mai ci giudica, ma è sempre ricco di misericordia.
Questo tempo di Quaresima, sia per tutti noi, un tempo propizio per lasciarci riconciliare dal Signore, riscoprendo nel Sacramento della Confessione, la gioia di essere perdonati dal Signore.
Sia anche un tempo favorevole per riscoprire, nella partecipazione alla Santa Messa domenicale, il luogo e il tempo in cui il Signore ci offre la possibilità di ricominciare.
La celebrazione eucaristica è la mensa del perdono, dove impariamo l’arte di saper perdonare: ci nutriamo del perdono che viene da Dio e riceviamo da Lui la forza di perdonare gli altri.
In fondo, ogni volta che recitiamo il Padre Nostro, mentre chiediamo al Signore di perdonare i nostri peccati, ci ricordiamo che, anche noi, siamo chiamati a perdonare gli altri.
È vero, a volte ci sembra impossibile poterlo fare, ma fino a quando non ci riusciremo, resteremo come imprigionati dal nostro orgoglio, dalle nostre questioni di principio.
Sono gli stessi bambini, con le loro testimonianze, a ricordarci che perdonare gli altri ci fa sentire sollevati, perché libera il cuore da quella prigione nella quale va a finire il servo senza pietà, non tanto per la severità del suo padrone, quanto piuttosto per la sua severità nei confronti dell’altro servo.
Accogliere, con cuore aperto e riconoscente, il perdono del Signore, ci rende capaci di accogliere gli altri, senza giudicarli, senza condannarli, senza serbare rancore: avendo fatto esperienza dello sguardo amorevole del Signore sui nostri peccati, sappiamo guardare gli altri e i loro errori con lo stesso amore… un amore che dilata il cuore!